venerdì 26 luglio 2013

20 anni, fa le bombe di Milano e Roma

27 Luglio 1993: dopo la strage in via Georgofili a Firenze, altre 3 bombe a Milano e Roma. Riina chiede e lo stato tratta.
Nel Novembre 1993, dopo la serie di attentati dinamitardi a Roma, Firenze e Milano, l'allora ministro della giustizia Giovanni Conso non rinnovò circa 300 decreti di carcere duro per 441 mafiosi rinchiusi al 41 bis, come richiedeva Giovanni Brusca,  avvicinato dal maresciallo Roberto Tempesta del nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri qualche mese prima.
Alle elezioni politiche del 1994, Forza Italia ottenne un grosso successo elettorale che consentì a Berlusconi di formare il suo primo governo.
Secondo il collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè, i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano trattarono con Berlusconi attraverso l'imprenditore Gianni Jenna per ottenere benefici giudiziari e la revisione del 41 bis in cambio dell'appoggio elettorale a Forza Italia, in più, Bernardo Provenzano attivò alcuni canali per arrivare a Marcello Dell'Utri (fondatore di Forza Italia) e Berlusconi per presentare una serie di richieste su alcuni argomenti che interessavano Cosa Nostra.
Il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza confermò le dichiarazioni di Giuffrè ed aggiunse che nel 1994 la stagione delle bombe si fermò perché Giuseppe Graviano gli confidò, in una conversazione in un bar di via Veneto a Roma, di aver ottenuto tutto quello che voleva grazie ai contatti con Marcello Dell'Utri e, tramite lui, con Berlusconi.
Il 25 Marzo 2013 Marcello Dell'Utri viene condannato in appello a 7 anni di carcere: sono provati i rapporti di Dell’Utri con Cosa nostra dal 1974 fino al 1977 e pienamente confermato anche l’incontro del 1974 tra Berlusconi, Dell’Utri e i capimafia Francesco Di Carlo, Stefano Bontate e Mimmo Teresi.


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