mercoledì 5 dicembre 2012

Stessa spiaggia, stesso mare

"Ce lo chiede l'Europa!".
Il mantra che i nostri politici faccendieri recitano ogni qualvolta tentano di far passare qualcuna delle loro leggi porcata, questa volta non vale.
La questione riguarda la proroga delle concessioni balneari che le direttive europee prevedono siano assegnate tramite asta pubblica, in linea con la direttiva Bolkestein.
Nonostante il parere negativo del governo, il parlamento si appresta a votare la fiducia su un maxiemendamento nel quale è inserita la  mini-proroga di 5 anni, dal 2015 al 2020, per le concessioni demaniali balneari. 
Ora, secondo la relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato, prorogare le concessioni per le spiagge fino al 2020 potrebbe causare una multa, da parte dell'Unione Europea, fino a 652.800 euro al giorno.
Una vacanza al mare pagata a nostra insaputa...

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